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VISITA VIRTUALE ALLE MERAVIGLIE GEO-VULCANOLOGICHE DI USTICA A GUIDA FRANCO FORESTA MARTIN

La primavera è di solito il tempo in cui il Museo Geovulcanologico della Falconiera riapre a Ustica, dopo la pausa invernale, per accogliere le numerose scolaresche in visita.  Ma quest’anno causa di forza maggiore non consentirà che questo possa avvenire. La porta del museo, sia pure in forma virtuale rimarrà comunque aperta. Ne parla il direttore del Museo, Franco Foresta Martin.

-Franco, per le note restrizioni di contrasto al diffondersi dell’epidemia del coronavirus, purtroppo non avverrà la tradizionale apertura primaverile del Museo che dirigi, da anni imperdibile meta culturale di sempre più numerosi visitatori, primi fra tutti gli studenti di ogni ordine e grado.

Si, quest’anno, con grande rammarico, ho ricevuto le comunicazioni della cancellazione di tutte le visite a causa dell’epidemia in corso. Molti giovani, a partire da quelli dell’Istituto Comprensivo di Ustica, vengono al Museo nell’ambito dei “Percorsi per le competenze trasversali” (ex “Alternanza Scuola Lavoro”). Numerosi anche gli studenti universitari palermitani del Corso di laurea in Scienze della Terra, accompagnati da alcuni docenti,  fra i più assidui dei quali ci sono i professori Agnesi, Aiuppa, Rotolo e Maggio. Essi pensano giustamente che Ustica è come un museo di geo-vulcanologia a cielo aperto, che merita qualche giorno di attenzione ogni anno, da spendere in escursioni e studio dal vivo. E poi, tra aprile e giugno arrivano anche, e sono i benvenuti, alcuni turisti destagionalizzati che chiedono di unirsi alle visite scolastiche per apprendere la storia naturale della nostra isola”.

-Ma al dispiacere per questi mancati incontri è seguìto il pensiero di come creativamente alleviarlo ed hai trovato un grande alleato nelle moderne tecniche di formazione a distanza, ormai parte del nostro modo di lavorare quotidiano.

Certo, ai ragazzi e ai loro insegnanti forzatamente chiusi in casa che hanno a cuore le risorse paesaggistiche e scientifiche di Ustica,  ho pensato di  offrire un ingresso virtuale al Museo, sviluppando una presentazione online ad esecuzione automatica, corredata di breve commento vocale per ogni diapositiva. Così, seguendo il filo conduttore della mostra permanente, racconto storia geo-vulcanologica della nostra isola. Questa presentazione da fruire via web l’ho intitolata: “Una passeggiata lunga un milione di anni“, per significare che l’escursione virtuale inizia al tempo remoto della nascita di Ustica”.

-Questa presentazione virtuale del Museo della Falconiera, realizzata in veste di interazione a distanza a causa delle note circostanze, mi pare che rappresenti una novità assoluta per la valorizzazione dei Beni Culturali di Ustica. Ci puoi fornire qualche dettaglio su come in pratica si articola?

La presentazione segue il filo conduttore della mostra che si trova al Museo e racconta la storia della nascita e dello sviluppo di Ustica, da quando si formò come monte sottomarino, circa un milione di anni fa, a quando emerse, circa mezzo milione di anni fa; fino a come la vediamo oggi, passando per tutta la serie di eruzioni vulcaniche e di modellamento dell’azione del mare. La presentazione l’ho concepita e realizzata in inglese, in modo che possa essere fruita anche dai turisti stranieri, ma con l’obiettivo di coinvolgere gli studenti a cui la dedico, ai quali mi permetto di assegnare un piccolo e piacevole compito: di curarne loro stessi la versione italiana. Sono ovviamente disponibile per seguirli a distanza, in teleconferenza, in modo da realizzare al più presto questo prodotto multimediale. Aspetto chi si offre volontario”.

-Una curiosità: ho appena visto e ascoltato la tua presentazione e mi sarei aspettato di sentire la tua voce. Invece, anche se i testi sono tuoi, chi racconta la storia geovulcanologica di Ustica è una giovane voce femminile con uno spiccato accento americano. Se non sono indiscreto, di chi si tratta?

“Ah, Ah. nessun mistero. Chi legge i testi della mia presentazione online è Sally, che sembra proprio una cordiale ragazza americana, ma in realtà è il prodotto di un software che ho utilizzato per trasformare il mio testo scritto in inglese in una gradevole voce digitale al femminile! Ma direi che a questo punto, piuttosto che descrivere i contenuti della mia presentazione , vi do il link dove si potrà seguire la versione inglese: basta cliccarci sopra. In attesa di aggiungere presto anche la versione italiana curata dai ragazzi”.

Ringrazio per la disponibilità  Franco Foresta Martin che, attuando quello che possiamo ormai chiamare “piano B”, terrà aperto virtualmente il suo Laboratorio-Museo a beneficio dei tantissimi giovani interessati. Con la più fervida speranza – riporto in conclusione le sue condivisibili parole – di poter superare presto la grave emergenza che stiamo attraversando e tornare a immergerci nella realtà vera della fascinosa natura di Ustica.

Mario Oddo – odmar@libero.it

 

 

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