Ustica sape

Ustica, Linda Caminita, oriunda Usticese, incontra esponenti dell’amministrazione comunale e della scuola per un interessante progetto


Ustica, Linda Caminita, oriunda Usticese, incontra esponenti dell’amministrazione comunale e della scuola

Giovani e Anziani di Ustica: Speranze e solitudini


Trovo che il progetto OK Boomer che prenderà il via Martedì 18 luglio patrocinato anche dal comune di Ustica e dall’area marina protetta di Ustica sia una iniziativa valida e interessante. Tutto quello che si fa per  rendere partecipi e coinvolgere gli anziani  nella vita sociale di una comunità   e i giovani   per  avvicinarli  maggiormente  alle attività sportive   non può che suscitare  una  entusiastica approvazione.

Vorrei però sottolineare che se queste cose rimangono solamente delle oasi in un deserto non possono produrre frutti in futuro.

Mi spiego: I giovani di Ustica hanno bisogno di avere sempre a loro disposizione un luogo attrezzato e pulito dove poter svolgere attività sportive. A Ustica esiste un bellissimo centro sportivo che purtroppo ha visto giorni migliori. Non è il caso sig. Sindaco di utilizzare i fondi del P.N.R.R. a disposizione per avviare il risanamento di questo centro e poi di provvedere anche alla sua manutenzione pensando eventualmente di darla in gestione a privati? Mens sana in corpore sano.

Gli anziani di Ustica, lodevole l’iniziativa far loro conoscere l’uso dei dispositivi elettronici (computer, telefonini ecc) , come utilizzare i social media ecc., però penso che abbiano più che altro bisogno di un luogo dove potersi  ritrovare insieme e scambiarsi i loro ricordi. Un luogo accogliente e confortevole (possibilmente con l’aria condizionata) con la possibilità di potersi fare un caffè in compagnia. Inoltre, per gli anziani è fondamentale poter visitare i propri parenti defunti al cimitero, almeno durante le ricorrenze. Il comune tramite i servizi sociali non può organizzare Il trasporto? Penso che questo sia molto più gradito che sapere come si manda un SMS.

I giovani e gli anziani ci sono tutto l’anno e non solo nel periodo estivo, è fondamentale organizzare eventi e iniziative culturali, sportive, di intrattenimento ecc. Soprattutto quando l’isola rimane silenziosa e il clamore dei turisti si è spento bisogna pensare di alleviare le solitudini  dando loro una valida alternativa.

Il suggerimento che intendo dare all’amministrazione comunale è di mettere in pratica  quello che  il progetto OK BOOMER  intende trasmettere.

Una grande amica e ammiratrice dell’isola di Ustica.

Ornella Picetti.

 

 

Riceviamo e pubblichiamo – Attività di verifica e pulizia del tracciato di posa di cavi sottomarini – Progetto Isole Minori” nella tratta inshore Palermo-Ustica


Protocollo nr: 36781 – del 07/07/2023 – CPPA – Direzione Marittima/Capitaneria di Porto di Palermo Ordinanza n. 74/2022 – attivita’ di verifica e pulizia del tracciato di posa di cavi sottomarini – Progetto Isole Minori” nella tratta inshore Palermo-Ustica

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Comune di Ustica, INVITO A tutte le attività economiche USTUM CULTURAL PROGRAMME PRESENTAZIONE PROGETTO

Ustica, progetto Comenius studenti da tutta Europa a Ustica


Ustica, progetto Comenius studenti da tutta Europa a Ustica

Ustica, Progetto “Scuole aperte, Laboratori di Crescita” – Laboratori di Inglese e Francese

ORDINANZA N. 60/2022 – ATTIVITA’ DI INDAGINE SOTTOMARINA NEL CONTESTO DEL PROGETTO “NUOVO COLLEGAMENTO SOTTOMARINO A FIBRA OTTICA – PROGETTO ISOLE MINORI” NELLA TRATTA INSHORE PALERMO – USTICA”.

Ustica, “La promozione e la valorizzazione dell’Isola passa anche attraverso la partecipazione a progetti di respiro internazionale”


IL DIRETTORE DELL’AREA MARINA PROTETTA ISOLA DI USTICA BRUNO A GOZO: “LA PROMOZIONE E LA VALORIZZAZIONE DELL’ISOLA PASSA ANCHE ATTRAVERSO LA PARTECIPAZIONE A PROGETTI DI RESPIRO INTERNAZIONALE”

“Le attività sostenibili come la pesca possono diventare leve finanziarie di cooperazione internazionale tra le più strategiche per la crescita della nostra isola diversificandosi nelle azioni. Per questo motivo, è importante potenziare questo settore e dare il supporto necessario per sviluppare una politica di cluster transfrontaliero che può spingere il paradigma di Ustica isola sostenibile stimolante e affascinante,  una nuova  narrazione per il nostro territorio”. Lo dichiara il direttore dell’Area Marina Protetta Isola di Ustica Davide Bruno che ha partecipato alla tre giorni di incontri che si è svolta dal 21 al 23 aprile a Gozo, nell’ambito del progetto “AMPPA – Aree Marine Protette e Pesca Artigianale. Gestione integrata attraverso la sensibilizzazione e l’educazione ambientale”.

Il progetto AMPPA è una misura finanziata nell’ambito del Programma INTERREG V-A Italia-Malta che ha come capofila il Comune di Favignana – Ente gestore dell’Area Marina Protetta “Isole Egadi”, e comprende i seguenti partners: Dipartimento Regionale della Pesca Mediterranea; Comune di Ustica – Ente gestore dell’Area Marina Protetta Isola di Ustica; Gharb Local Council; Ghajnsielem Local Council.

Nel corso degli incontri fra i partners italiani, quelli maltesi, i tecnici e i rappresentanti del Governo maltese del Dipartimento della pesca e dell’acquacultura e dell’Autorità per l’ambiente e le risorse (ERA), sono stati affrontati anche la pianificazione e calendarizzazione delle azioni previste nell’ambito del progetto, volto a proteggere e salvaguardare la biodiversità marina e terrestre delle Aree Marine Protette della Sicilia Occidentale (Isole Egadi e Isola di Ustica) e delle Isole di Gozo e Comino a Malta, attraverso la creazione di sistemi e servizi per la protezione ed il ripristino della biodiversità transfrontaliera.

 

PER MERITO DELLA SCUOLA MEDIA DI USTICA, UN PROGETTO DIDATTICO DIVENTA UN’ IMPORTANTE RICERCA SCIENTIFICA.


I più assidui lettori di Usticasape forse ricorderanno che nel maggio del 2018 abbiamo pubblicato un articolo, riccamente illustrato, in cui rendevamo conto di un progetto didattico-formativo sviluppato nella scuola media “Saveria Profeta” di Ustica da Franco Foresta Martin e dall’insegnante di Scienze Alda Togo, dal titolo suggestivo: “L’Oro Nero della Preistoria”. Per chi volesse rileggerlo, ecco il link: https://www.usticasape.it/i-ragazzi-della-media-di-ustica-alle-prese-con-loro-nero/.

Ora incontro Franco Foresta Martin al quale chiedo di riassumerci il lavoro svolto dai ragazzi della scuola media e, a distanza di due anni, quali risultati sono scaturiti dalla loro interessante ricerca.

In breve, attraverso lezioni frontali e attività laboratoriali, le ragazze e i ragazzi della terza media sono entrati a contatto con l’affascinante mondo della preistoria usticese, scoprendo che, un tempo remoto, quasi tutti gli indispensabili strumenti da taglio e da caccia erano fatti con l’ossidiana, un vetro vulcanico naturale che oggi si può trovare in superficie sui terreni, ormai ridotto in piccoli frammenti. E poichè i vulcani di Ustica non hanno eruttato ossidiana, quella che si trova da noi assume il ruolo di un importante indicatore di commerci e scambi, in quanto era importata da luoghi in cui esistono giacimenti di questo vetro vulcanico”.

Franco, una delle sessioni che più ha coinvolto e appassionato gli studenti è stata la caccia ai frammenti di ossidiana sparsi nei terreni di Tramontana. Puoi rievocare a quale interessante scoperta ha portato questa attività?    “Da Margherita Longo, che, com’è noto, lavora a Tramontana nella sua azienda agricola Hibiscus, sapevamo che ogni volta che viene dissodato il terreno per prepararlo alle colture, emergono alcune minute scaglie di ossidiana, distinguibili dalle altre pietruzze per il loro aspetto nero lucente. Così, grazie all’ospitalità di Margherita, abbiamo organizzato una raccolta da parte degli studenti in un vigneto accanto a Casa dei Francesi. Francamente pensavo che i ragazzi avrebbero trovato una dozzina o poco più di frammenti. Ma grande è stata la mia meraviglia nel constatare che, dopo appena un’ora di ricerca fra le zolle di terreno smosse dall’aratro, i ragazzi hanno raccolto ben 119 frammenti di ossidiana. Si tratta di una concentrazione notevole, rispetto a quella che si riscontra in altri terreni di Ustica, che lascia presupporre l’esistenza di un insediamento preistorico vicino. E dico preistorico perché l’ossidiana nelle epoche successive non è stata più utilizzata grazie alla scoperta e all’uso dei metalli”.

Concluso con successo il progetto didattico, chiedo a Franco di riassumerci di quale studio scientifico è stato oggetto il mucchietto di ossidiane raccolto a Tramontana.
”E’ stata allacciata una collaborazione fra il Laboratorio Museo di Scienze della Terra della Falconiera, di cui sono il direttore, e l’Università di Bari. Le ossidiane sono state analizzate nei laboratori del Dipartimento di Scienze Geoambientali e la loro lontana provenienza, già determinata a scuola dai ragazzi con il microscopio ottico (93 da Lipari e 26 da Pantelleria), è stata confermata in pieno dalle micro-analisi elettroniche. Ma quel che più conta, l’analisi tipologica ha accertato che la stragrande maggioranza dei reperti consiste in scarti di lavorazione e che le tecniche di lavorazione sono attribuibili al Neolitico. Tutti i segni che inducono a pensare a un’attività di scheggiatura dell’ossidiana in loco, forse all’esistenza di un’officina litica. Un risultato interessantissimo, visto che finora le indagini archeologiche nei terreni di Tramontana sopravia avevano portato a descrivere solo frammenti di ceramiche romane e tardo-romane, quindi ben successive all’epoca preistorica”. 

Un intenso, appassionato e coinvolgente lavoro di squadra che ha spalancato prestigiosi spazi internazionali. Franco Foresta Martin, mi hai detto che desideri assegnare in chiusura i giusti onori ai meriti individuali dei ragazzi.
“Ci tengo a citare e ringraziare individualmente tutti coloro che hanno partecipato con entusiasmo a questa avventura scolastica e scientifica: oltre alla brava professoressa Alda Togo, le studentesse e gli studenti: Carlotta Palmisano, Valentina Arnò, Eva Pitruzzella, Clara Palmisano, Sefora Malizia, Diego Zelanda, Bruno di Lorenzo. Ancora, gli altri ricercatori che hanno collaborato allo studio, i professori: Pasquale Acquafredda, Mauro Pallara, Francesca Micheletti e Felice Larocca. Infine a segnalare che il piccolo bottino dei frammenti di ossidiana sarà temporaneamente esposto al Museo della Falconiera, ma a disposizione della Soprintendenza e di altri studiosi, qualora fosse ritenuto utile per ulteriori studi”.

“Insomma  – possiamo concludere – un programma didattico  che è passato dalla scuola ai laboratori scientifici d’avanguardia, diventando ricerca sperimentale e ottenendo anche l’onore della pubblicazione dei risultati in una rivista scientifica internazionale (Open Archaeology, october 2020)”.  Per chi volesse scaricare l’articolo originale in inglese, ecco il link:  https://www.degruyter.com/view/journals/opar/6/1/article-p236.xml

DIDASCALIE:
Mosaico fotografico del lavoro di studio delle ossidiane svolto dai ragazzi della scuola media di Ustica.
Testata dell’articolo scientifico di Franco Foresta Martin e co-autori pubblicato sulla rivista internazionale ‘Open Archaeology’.

Mario Oddo – odmar@libero.it

Un progetto di difficile soluzione… ma non impossibile!


Ustica Area Marina Protetta – Progetto Decoriamo il Natale


Ad Ustica per un progetto di ricerca finalizzato a salvare le nostre coste


 

“Progetto plastic free” –  Giorgia si ispira ad Ustica in un Concorso di “novelle” per bambini.


LA GROTTA MAGICA

C’era una volta, in un isola incantata, una grotta magica di nome Ustum. In questa grotta, durante la notte, si riunivano granchi, pesci e altri animali marini che festeggiavano e si raccontavano storie belle e brutte davanti un fuocherello. Delfino Spalmatore, durante un brutto racconto, disse agli amici che il mare si stava inquinando a causa della plastica che finiva in mare gettata dagli umani.
URLAVA: “Stanno morendo tutti i miei fratelli e presto moriremo anche noi!”. Fu così che granchio Galera raccontò il segreto della grotta magica. Disse a Delfino Spalmatore che in quella grotta se si esprimeva un desiderio entro la mezzanotte, questo si sarebbe avverato la notte successiva . Fu così che una notte mi svegliai lì! Era un posto veramente fantastico, si sentiva il mare sbattere sulle rocce e la luce della luna che rifletteva sul mare. Appena mi videro scapparono tutti per la paura, ma io cercai di tranquillizzarli (anche se alla fine un po’ di paura l’avevo pure io) dicendo loro che ero finita lì per caso e non era mia intenzione far del male. Pian piano si avvicinarono quasi tutti, tranne il delfino Spalmatore. Tra una chiacchiera e un’altra però anche lui prese fiducia e si avvicinò, capì che ero io il suo desiderio. Ed ecco che iniziò a parlare anche lui , raccontò il perché io fossi finita li con loro . In tutto ciò io non avevo capito ancora nulla e Stella Cavazzi mi raccontò tutto, nei minimi dettagli. Io impaurita ma certa di ciò che mi raccontarono mi aggrappai a delfino Spalmatore e sotto i fondali di quest’isola incantata vidi ciò che realmente stava accadendo. Rientrammo nella grotta e feci loro una promessa e ritornai sul mio letto.
Appena sveglia raccontai tutto ai miei amici e loro, increduli mi aiutarono a raccogliere più gente possibile nella piazza centrale. Spiegai a tutti gli abitanti che il mare e gli abitanti del mare avevano bisogno di noi. Stavano morendo tutti a causa nostra. GRIDAI: “Dobbiamo fare qualcosa ora, il
mare è nostro e pertanto dobbiamo renderlo vivibile!”. Tutti i cittadini uniti dal senso di colpa si organizzarono chi da terra e chi da mare e cercarono di raccogliere più spazzatura possibile per salvare i fratelli o i figli di chi viveva in mare: in fondo loro avrebbero fatto lo stesso. Si fece buio e il possibile era già stato fatto grazie all’unione e al buon senso. Stanchi dopo una giornata intensa, tutti andarono a letto finalmente. E fu così che appena appoggiai la testa nel cuscino mi svegliai con loro ed erano tutti felici, festeggiavano e delfino Spalmatore fiero di aver scelto me disse:
“Tu, piccola umana con il tuo cuore e il tuo buon senso hai salvato la nostra grande famiglia! Sei stata di parola! Sappi che in qualsiasi momento della vostra vita voi avrete bisogno di noi, noi saremo li uniti più che mai!”. Io emozionata risposi: “Grazie a te GRANDE delfino Spalmatore che mi hai dato fiducia, grazie a voi tutti abitanti del mare che avete dovuto accettare la perdita di qualcuno per un disattenzione nostra! Noi tutti abitanti della terra dovevamo far qualcosa per voi in fondo siamo stati noi a fare del male a voi. Ricorda GRANDE delfino che l’unione fa la forza, e la forza è di chi si rimette in gioco dopo aver sbagliato”.

Giorgia Salerno

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COMMENTO

Da Marca Lo Sicco 

Sarebbe per noi un piacere ospitare l’autrice al nostro Giardino per raccontare questa bellissima storia ai bambini!

Il progetto “IEMANJA’ ha portato Ustica al Blue Sea Land – la Kermesse su mare e pesca in corso a Mazara


Ieri pomeriggio, venerdì 5 ottobre, nell’interessantissimo quadro di Blue Sea Land di Mazara  www.bluesealand.eu  grande interesse di operatori, decisori e pubblico per il progetto IEMANJA’, lanciato ad Ustica nel corso della Rassegna Internazionale delle Attività Subacquee del giugno scorso. A Mazara sono stati per la prima volta presentati in Europa i primi risultati delle rilevazioni svolte ad Ustica, e dei dati ad oggi raccolti nel mondo. L’evento mazarese, giunto alla sua 7^ edizione, coinvolge tutti i paesi rivieraschi, molti paesi africani e, da quest’anno, anche il Brasile, culla del progetto Iemanjà grazie al suo ideatore, Achille Zaoner, CEO di Azadive. Un progetto tutto privato Iemanjà, totalmente finanziato fino ad oggi da Zaoner,  insieme a AlpeSub e Daregambealleidee di Palermo. Imprenditori coraggiosi che vogliono spendersi volontariamente per l’ambiente . Si tratta infatti di un innovativo monitoraggio mondiale della salute del mare e della fauna marina, possibile sia grazie al concetto della “citizen science” nel quale sub, pescatori ed amatori sono tutti coinvolti per riempire di contenuti il sito “open source” www.oceanlifedata.info, che al lavoro dei sub Azadive “armati” di piccoli ROV, micro  droni del mare, concepiti ad hoc per questa funzione.

APPROFONDIMENTO

Iemanjá – una foto per domani

Parte dalla piccola Ustica, la prima grande riserva marina d’Italia, la sperimentazione del progetto di citizen science Iemanjà, una foto per domani.  L’obiettivo, la (altro…)

Progetto Sentinelle del mare


Lo scorso fine settimana è stata In visita ad Ustica Mara Tittarelli, la “Sentinella del Mare” del Progetto dell’Università di Bologna, per la raccolta delle schede del progetto al quale l’AMP Isola di Ustica ha preso parte per un’indagine sullo stato di salute ambientale e biodiversità del Mar Mediterraneo.
“Sulla base dei dati raccolti dai subacquei qui ad Ustica nel 2017 è stato rilevato che i mari dell’isola di Ustica sono ricchi di biodiversità rispetto ad altre località da noi analizzate” ha detto la ricercatrice dell’Università di Bologna.
Chiunque volesse partecipare e dare il proprio contributo può ritirare le schede del progetto presso il Centro Accoglienza AMP. 

 

 

Ustica Villaggio Letterario, L’assessore Sebastiano Tusa annuncia un progetto culturale per non vedenti


Toccare le opere d’arte per conoscerle: l’assessore regionale alla cultura Sebastiano Tusa annuncia al Villaggio Letterario di Ustica un progetto culturale per non vedenti

Non vedenti e ipovedenti della Sicilia avranno presto un’opportunità di apprendimento in più: andando a visitare i musei potranno toccare direttamente con le mani alcune opere d’arte o archeologiche, in modo tale da recuperare con il tatto ciò che, purtroppo, la vista non può loro offrire. Inoltre, un rappresentante dei non vedenti sarà inserito a pieno titolo nella commissione tecnica che si sta occupando delle modalità di fruizione dei beni culturali per questa categoria di disabili.

L’impegno è stato annunciato dall’Assessore Regionale ai Beni Culturali e della Identità Siciliana professor Sebastiano Tusa, ed è notevole il fatto che sia scaturito nel corso della serata di chiusura della Kermesse Ustica Villaggio Letterario di Punta Spalmatore di Ustica, alla presenza di cinquanta tra ipovedenti, non vedenti, operatori specializzati ed educatori. Il “CAMPUS Sicilia 2018 Mod.A” dell’ IRI.FOR SICILIA ETS  a cui ha partecipato in prima linea il presidente della stesso Ente Dott. Minincleri Gaetano si è tenuto dal 25 agosto al 3 settembre. Venti adolescenti e giovani non vedenti ed ipovedenti  hanno avuto l’opportunità di fare diving, scherma, canoa, autonomia personale, orientamento e mobilità, trekking, archeologia, astronomia, geologia ad Ustica.

Hanno fatto snorkeling ed immersioni con bombole in area marina protetta con Roberto Fedele del diving “La perla nera”, incontri di biologia marina con il prof. Francesco Cinelli esperto mondiale di ecologia marina, hanno scoperto la Geologia delle coste con il prof. geologo ed ideatore di Geoswim Stefano Furlani; hanno “toccato le stelle”, con la mappa astronomica in rilievo realizzata dal Tiflologo  Dott. Leonardo Sutera Sardo, organizzatore e supervisore del Campus, e dal professore Franco Foresta Martin. L’iniziativa di accogliere, di aggregare e di fare rete è stata voluta dall’architetto ed event manager Anna Russolillo e dalla scrittrice Lucia Vincenti  fondatrici di Ustica Villaggio Letterario. Il Campus è stato possibile, dopo un attento ed  accurato sopralluogo al Villaggio Punta Spalmatore nel mese di giugno dagli esperti IRI.FOR SICILIA con sede a Catania  organizzazione di utilità sociale dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti, che si occupa di formazione, ricerca e riabilitazione per la disabilità visiva.

 

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Riceviamo e pubblichiamo – Presentazione pannelli espositivi realizzati dagli studenti nell’ambito del progetto Alternanza Scuola Lavoro.

Il geometra chiede delucidazioni all’architetto su un pregetto orrendo: piazza sarcofago di Ustica


Il geometra chiede delucidazioni all'architetto su un pregetto orrendo: piazza sarcofago
Il geometra chiede delucidazioni all’architetto su un pregetto orrendo: piazza sarcofago

Assistenza sanitaria nelle isole minori e nei luoghi di difficile accesso, al via il progetto Trinacria


 È stato presentato oggi nell’isola di Favignana il Progetto Trinacria, approvato con decreto firmato dall’assessore alla Salute della Regione siciliana Baldo Gucciardi. Si tratta di un piano che punta a migliorare l’assistenza sanitaria nelle isole minori e nelle località caratterizzate da particolari difficoltà di accesso. In queste realtà, dove i tempi di accesso alla rete ospedaliera è superiore ai sessanta minuti, l’offerta di salute può risultare insufficiente rispetto alle necessità, con conseguente rischio di discriminazione delle popolazioni.

In Sicilia le aree in cui si svilupperà il progetto Trinacria sono: i Comuni di Alia (provincia di Palermo), Bivona(provincia di Agrigento), San Mauro Castelverde (provincia di Palermo) e altri che distano almeno sessanta minuti dal presidio ospedaliero di riferimenti e le isole di Ustica, Favignana e Salina.

“In tutte le aree prese in esame, coerentemente con le linee di indirizzo nazionali, l’obiettivo del progetto- afferma Gucciardi- è promuovere un processo di riorganizzazione del territorio, anche attraverso l’implementazione, la strutturazione e l’utilizzo degli strumenti di Information and Communication Technology, e le Associazioni Funzionali Territoriali, migliorando l’accesso alla fruizione dei sevizi sul territorio e l’assistenza sanitaria di base”.

Il progetto Trinacria è stato elaborato di concerto con le Aziende sanitarie provinciali, con la Federazione dell’Ordine dei Medici delle Provincie Regionali e con il contributo delle quattro Centrali Operative del 118 e punta a centrare sette obiettivi specifici.

OBIETTIVI SPECIFICI CON ONERI A CARICO DEL PROGETTO:

1. Implementare la tecnologica (ICT) nei Presidi Sanitari Territoriali (Presidi di C.A. – PTA), che favorisca il trasferimento delle informazioni, mediante la tele diagnosi e il teleconsulto (sincrono e asincrono), anziché il trasferimento dei pazienti e del personale sanitario, riducendo il ricorso ai ricoveri impropri e/o inappropriati e previo monitoraggio delle realtà esistenti. In questo modo sarà garantita una maggiore equità di accesso ai servizi sanitari alle popolazioni target del progetto.
2. Superare l’isolamento professionale del personale sanitario attraverso la strutturazione di percorsi formativi e di aggiornamento professionale dedicati sia in materia di emergenza-urgenza, maxiemergenza e ITC anche tramite FAD.
3. Promuovere la formazione dei cittadini delle isole minori e delle aree disagiate alle attività di autosoccorso come “first responder”- in attuazione del “Progetto Ustica”.
4. Agevolare i trasferimenti dalle Isole minori verso la terraferma dei soggetti che devono essere sottoposti a trattamenti chemioterapici/radioterapici o dialitici;

OBIETTIVI SPECIFICI CON ONERI A PARZIALE CARICO DEL PROGETTO:
5. Promuovere il territorio quale primaria sede di assistenza e di governo dei percorsi socio-sanitari, rendendolo capace di intercettare i bisogni e farsene carico, attraverso il potenziamento dell’offerta di salute attraverso l’istituzione sperimentale di quattro Punti della Salute (P.d.S.) ad Alia, San Mauro Castelverde e Ustica. Tali P.d.S. potranno assicurare una adeguata risposta ai bisogni sanitari, secondo appropriati standard qualitativi e quantitativi, riservando il ricorso al ricovero ospedaliero ai soli casi indifferibili; promuovendo in ogni caso l’Associazione Funzionale Territoriale (A.F.T.), tra i Medici di C.A., MMG, MET e PLS, in coerenza con il nuovo patto della salute 2014/2016 (art. 5) e l’integrazione funzionale territorio-ospedale nelle Isole ove sono presenti presidi ospedalieri.

OBIETTIVI SPECIFICI CON ONERI NON A CARICO DEL PROGETTO:
6. Promuovere l’attivazione sperimentale delle funzioni aggiuntive, in particolare nel periodo estivo dei PPI di tipo B di Favignana e Salina;
7. Promuovere accordi specifici con le Capitanerie di Porto per il trasferimento di pazienti in emergenza e di pazienti in terapia salvavita continuativa verso la terraferma.

Fonte: InSanitas

Il problema della “destagionalizzazione” turistica a Ustica; un progetto per risolverlo.


Riparto dalla dichiarazione conclusiva rilasciata nel precedente articolo dallo Chef Enzo Oliveri “… l’isola mi sta moltissimo a cuore e da poco ho iniziato a frequentarla anche per lavoro insieme alla delegazione della <Bucks University> con la quale è in via di sviluppo un interessantissimo progetto finalizzato  ad indicare Ustica come una delle sedi dell’Università della Ospitalità’ che contiamo realizzare in Sicilia”. Sorge spontaneo conoscere in cosa il progetto consiste, come è nata l’idea di poterlo realizzare a Ustica, in che modo si svilupperà e quanto beneficio possa portare all’isola e agli isolani nell’augurabile ipotesi di buon fine; soddisfa la mia “curiosità” un co-promotore del progetto, l’avv. Francesco Menallo che cortesemente me ne fornisce in sintesi i passaggi: “L’anno scorso in un giorno di luglio, nel corso di un “giro” per valutare le “locations” siciliane più interessanti in cui aprire delle sedi della progettata “Università della Ospitalità” ho portato ad Ustica lo Chef Enzo Oliveri, David Foskett (esperto di notorità mondiale del settore), la preside di una nota Università londinese del settore ed un docente (di “gestione aereoporti”) della stessa. Ci eravamo recati ad Ustica sostanzialmente per verificare la possibilità di svolgere anche qui le attività della Fondazione che presiedo unitamente alla Università inglese. Abbiamo visitato la struttura abbandonata del “Grotta Azzurra” ed abbiamo avuto un gradevolissimo incontro presso il Villaggio Punta Spalmatore dove abbiamo pranzato; nel corso della conversazione e dopo aver visitato la struttura, lo Chef Enzo Oliveri (David Foskett non finiva di stupirsi del fatto che la struttura non fosse strapiena in pieno luglio ma sarebbe stato troppo complicato spiegargli in poco tempo degli annosi problemi dei trasporti, ecc.) ha conosciuto l’arch. Anna Russolillo ed hanno approfondito alcune tematiche, ripromettendosi di risentirsi, cosa che hanno fatto concordando telefonicamente la partecipazione dello chef stellato al prossimo programma del Villaggio Letterario. L’iniziativa che stiamo cercando di far partire in collaborazione con i personaggi che ho sommariamente descritto, in Sicilia (a Bagheria) con la possibilità di organizzare alcune attività anche ad Ustica, è una vera e propria facoltà universitaria che tratta temi che vanno dalla cucina alla gestione degli aereoporti, in generale tutto quello che attiene all’accoglienza (hospitality) in tutte le forme possibili.  Da tempo c’è un buon rapporto di collaborazione con Enzo Oliveri, palermitanissimo che non ha mai dimenticato le sue origini, passato dal Borgo Vecchio di Palermo a Londra dove vive da 30 anni durante i quali ha scalato con crescente successo i  più alti gradini della ristorazione. Quando ha constatato che in Inghilterra il settore dell’ospitalità, inesistente in Italia, tirava tantissimo, lo Chef ha pensato che fosse il caso, anzicchè di far trasferire i ragazzi italiani in Inghilterra per studiare in questo settore, di creare le condizioni per un percorso inverso, cioè fare venire gli stranieri da tutto il mondo nel nostro paese.  Ed ecco che da un paio d’anni stiamo collaborando alla realizzazione di un programma con la BBC che manda in onda brevi trasmissioni di mezz’ora in cui Enzo Oliveri ed un altro famoso cuoco italiano, l’abruzzese Aldo Zilli, girando per la Sicilia, si fermano in posti particolarmente belli e mettono su una cucina da campo dove cucinano piatti eccezionali in mezzo alla gente, con sfondi da cartolina: Villa Valguarnera, i faraglioni di Scopello, lo sfondo dell’Etna innevato visto da Aidone e tanti altri; hanno avuto un successo incredibile, tant’è che i due Chef continuano a ripetere l’esperimento ogni anno. Sono venute fuori delle bellissime trasmissioni che, fatto non trascurabile, prodotte dalla BBC poi passano in tutte le emittenti televisive di lingua inglese del mondo per cui le vedranno “appena” un paio di  miliardi di persone, un veicolo pubblicitario enorme. La Sicilia innegabilmente gode  di buona fama in Inghilterra sia per quanto riguarda la cucina e, circostanza quasi impensabile, gli inglesi sono rimasti affascinati dai suggestivi paesaggi evidenziati dalla serie televisiva “Il commissario Montalbano”, che nel Regno Unito ha spopolato. C’è un’altra “pista” che stiamo seguendo con la dovuta attenzione. La Università che collabora con noi è una struttura che ha sede anche ad Hong Kong dove è stato aperto un corso di cucina mediterranea senza che, paradossalmente, ve ne sia uno in Sicilia , quasi a confermare il detto “nemo propheta in patria”…  Assicurare una convenzione, previo accordo col governo cinese, che ci garantisca un tot persone nell’arco di tutto l’anno, sarebbe una manna per la Sicilia ma anche per Ustica; è una mia vecchia idea alla quale sto lavorando per la quale avevo già preso contatti con collegamenti cinesi e ce li ho ancora: migliaia di turisti ogni anno arrivano all’aeroporto di Comiso;  la cosa interessante è che si fermano non uno ma  anche una decina di giorni, per cui hanno tempo per andare in giro;  riuscire a trovare un collegamento per dirottare questo tipo di turismo ad Ustica sarebbe una gran  soluzione al noto e mai risolto problema della “destagionalizzazione” turistica dell’isola con inimmaginabili potenziali benefici che ne verrebbero dal diretto e dall’indotto. L’incontro con gli ospiti inglesi è stata anche occasione per valutare la fattibilità di questo progetto al vaglio delle strutture ricettive alberghiere che l’isola sarebbe in grado di offrire in previsione di quella che potrebbe verificarsi come una “invasione” con incredibile incremento turistico per l’intera isola specificatamente in periodi poco frequentati se non addirittura in bassissima stagione.  L’Hotel Ustica Punta Spalmatore, in primis, (su questo c’è stata unanimità di valutazione “italo-inglese”), sarebbe struttura assolutamente idonea a fornire le garanzie e gli spazi necessari.  Siamo stati tutti felici di accogliere questa idea e di adoperarci con tutte le nostre forze per tentare di portare questo modello di turismo, ad Ustica, fermo restando che dal “Villaggio Letterario” sarebbe bellissimo poter approdare anche al “Festival degli scrittori mediterranei”, mio vecchio sogno, sul modello di quello che accade da anni nell’isola svedese patria di “Pippi Calzelunghe” che tutti i miei coetanei ricorderanno, di Gotland e dell’isolotto di Faro, in cui da quasi vent’anni si organizza un affollatissimo festival degli scrittori baltici, in cui si può sedere al tavolo di un bar e scambiare impressioni con Nobel del profondo nord Europa … che magìa poter fare lo stesso ad Ustica, mettendo allo stesso tavolo israeliani ed arabi, spagnoli, francesi, italiani e greci … questo potrebbe aiutare a ricostruire la pace rilanciando gli scambi culturali e l’economia … un sogno?  Forse … ma sono progetti come questi che ci mantengono vivi”.  Ringrazio l’avv.to Francesco Menallo per le informazioni cortesemente fornite e non possiamo non augurare a lui e a quanti a vario titolo lo collaborano che l’iniziativa abbia quanto prima successo a vantaggio non certo del singolo ma del rafforzamento socio-economico dell’intera comunità usticese. In chiusura  si ricorda ancora  che nel quadro di questo progetto all’interno del programma “Ustica Villaggio Letterario” lo chef di fama internazionale, londinese di residenza ma palermitano nel cuore, Enzo Oliveri, sarà presente a Ustica dal 18 al 25 giugno all’Hotel Punta Spalmatore dove presenterà <La Cucina Siciliana a regola d’arte> Masterclass, Degustazioni e Cooking Show.

a cura di Mario Oddo

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