Ustica sape

Commemorazione Illustri Cittadini usticesi – Salvatore Calderaro e Giuseppe Favaloro


COMUNE di USTICA

E Mail: comuneustica@libero.it

Ustica 15.05.13 – Prot. 1824

Al Direttore Regionale Sanità dr Salvatore Sammartano
Al dr Sebastiano Lio- Ass Region. Sanità.
Direttore Sanitario ASP 6 dr Salvatore Noto
dr Calogero Alaimo- coordinatore 118
Al Sig Giulio Calderaro
Al Parroco S. Ferdinando Re Ustica
A Padre Raffaele Mangano
Al Segretario Comunale
Ai Sig assessori
Alla Presidenza del Consiglio
Al Comando VVUU
Ai sig Responsabili Area
Al Comando Carabinieri
Al Comando Guardia Finanza
Al Teleposto Aeronautica Militare
Alla Delegazione di Spiaggia
Alla Reggenza Faro Punta Homo Morto
Alla stazione VVFF
Al Presidio Sanitario Ustica, dr Mariano Scalisi
Al Centro Studi Isola di Ustica
Alla Coop. Ciprea
Alla Coop. Ormeggiatori
Ill.Mo sig Preside Istituto Comprensivo II° Grado Ustica
Usticasape
Buongiornoustica
Al Candidato Sindaco Salvatore Militello
Al Candidato Sindaco Attilio Licciardi

AVVISO AL PUBBLICO

OGGETTO: 22 maggio. Commemorazione Illustri cittadini usticesi Salvatore Calderaro ( 1872-1930) e Giuseppe Favaloro( 1897-1970)

Si invitano le S.V. alla manifestazione di commemorazione degli illustri usticesi e docenti universitari di clinica oculistica, professori Salvatore Calderaro e Giuseppe Favaloro, organizzata per il giorno 22. 05.13 alle ore 10.30 in piazza Umberto I.

A ricordare le loro figure sono stati invitati, oltre a Giulio Calderaro ed ai rappresentanti del Centro studi Isola di Ustica, il professor Teresio Avitabile, ordinario di malattie dell’apparato visivo dell’Università di Catania ed attuale direttore della divisione clinicizzata di oftalmologia del’A.O.U. Vittorio Emanuele di Catania, nonché segretario nazionale della società di oftalmologia, il professor Nicola Cavallaro, oculista ed autore del volume “ La Clinica Oculistica dell’Università di Catania” che dedica due capitoli ai nostri concittadini ed il professor Pietro Castellino, direttore della Clinica Medica di Catania, oriundo usticese.

Il Sindaco
Aldo Messina

 

Tavola di San Giuseppe


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Giuseppe Giuffria


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Giuseppe Licciardi


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Assaggiatore pietanze tavola San Giuseppe


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COMMENTO

Da Ustica Luigi Palmisano

Nino,baciamo le mani e lecchiamo le dita!

San Giuseppe – degustatori improvvisati


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San Giuseppe nella Chiesa Maria Stella Maris in San Pedro California


 

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Messa San Giuseppe 2013


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COMMENTO
Da Giacomo Di Simone

Ciao, grazie  per l’impegno per il sito UsticaSape che mi permette di vivere da lontano e di essere informato sulla vita di ogni giorno della comunita’ usticese a cui mi sento legato in quanto per un quarto (da parte di mia nonna materna) mi sento usticese anche io. Buona serata

Tavola San Giuseppe 2013


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COMMENTO

Dalla California Marlene RobershawManfre

vedo Rosa Salerno Licciardi nella Tavola di San Giuseppe !! Ciao, Rosa, stavo sempre con te a tavola ad Ustica. Tom ed io siamo andati a vedere la tavola di San Giuseppe in California e poi ti faccio vedere le foto.

Un abbraccio, Marlena dalla California

 

 

Buon Compleanno a Giuseppe Badagliacco


Al mio bellissimo papa’ tanti auguri da Felice, Maria Grazia, Manuela e Giuseppe

 

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AUGURI

DA Milano Giacomo Caserta

PEPPINO…AUGURONI PER IL TUO COMPLEANNO ED AUGURONI ANCHE PER LA TUA ADORATA LINA,UNA COPPIA INDISTRUTTIBILE GIACOMO ED ENZA

Auguri

 

 

 

Tre domande a… Giuseppe Bertolini da Mario Oddo


Seconda Domanda

D) Rivolgo la seconda domanda non al Comandante ma all’ex campione di vela mondiale. Nella speranza che questa manifestazione possa un giorno essere realizzata nell’Isola oltre che per l’evento sportivo anche per l’indubbio ritorno d’immagine che ne deriverebbe, l’essere in grado di affrontare la complessa organizzazione logistica è condizione necessaria perchè questo sport possa essere ospitato. Come organizzerebbe gli spazi del nostro centro velico e quali competizioni agonistiche a suo modo di vedere Ustica potrebbe accogliere in relazione anche alle vantaggiose condizioni climatiche in grado di offrire ?

R) Beh! Questa domanda non riesco a nascondere che suscita in me grande emozione perché mi riporta alla mente, meravigliose esperienze sportive rappresentate da tanti successi ma anche da diverse sconfitte che hanno caratterizzato gli anni della mia infanzia e della mia adolescenza. Per questa ragione sarebbe splendido se qualche bambino usticese avesse un giorno la stessa fortuna che ho avuto io e magari trovarsi a far parte di un equipaggio di Coppa America, Vendée Globe o perché no, anche alle Olimpiadi. Ma affinchè tutto ciò possa realizzarsi e non rimanere semplicemente un sogno, è necessario sottoporsi a continui allenamenti e sacrifici, ma è altrettanto necessario che il singolo atleta riceva supporto e assistenza attraverso una struttura bene organizzata. A tale scopo, il centro velico di Ustica, se affidato a dei professionisti, potrebbe giocare un ruolo chiave.

Ho avuto qualche mese fa l’opportunità di visitare i locali in questione e non ci vuole certo un esperto per comprendere la grande potenzialità di questi spazi. All’interno di essi dovrebbero sorgere una palestra con sala attrezzi, una veleria per piccole riparazioni e modifiche, un’aula briefing, una piccola officina riparazioni e chiaramente agli uffici amministrativi. Sarebbe inoltre interessante ipotizzare la realizzazione di una guest house, che consentirebbe di ospitare atleti provenienti da altri circoli e con i quali confrontarsi in vista delle regate.

Per fare ciò i locali disponibili sono anche troppo generosi considerando la grandezza della struttura. Pertanto si potrebbe optare per una razionale suddivisione dell’impianto che veda come coinquilini i pescatori, vero patrimonio di questa comunità e oggi sempre più bisognosi di un luogo dove ricoverare le loro attrezzature. Come ricompensa, i pescatori potrebbero mettere a disposizione dei ragazzi il loro grande bagaglio di esperienza marinara ed insegnare loro i segreti del mare usticese come ad esempio il gioco delle correnti superficiali sottocosta e i punti ove è maggiore il vento catabatico sul versante sud dell’isola; tutti elementi di tattica che se opportunamente sfruttati posso costituire l’arma segreta per vincere le competizioni. Infine su quale tipologia di competizioni ospitare, non abbiamo che l’imbarazzo della scelta anche se mi permetterei di suggerire quelle di Match Race da disputare con monotipi di ogni classe, dalle Olimpiche ai Maxi, non trascurando le barche d’epoca che con il loro immutato fascino, richiamano centinaia di turisti appassionati soprattutto nei mesi ESTIVI…………..…

Buon vento a tutti!!!!!!!!!!!!!!!!

 

 

 

 

 

 

Tre domande a… Giuseppe Bertolini da Mario Oddo


Prima domanda

D) Comandante, il problema che più di ogni altro la Comunità usticese si aspetta che venga portato finalmente a soluzione è quello del porto. Dal suo personale punto di vista “tecnico” o se preferisce, dall’alto della sua esperienza, quale la soluzione al problema che suggerirebbe riferita alle strutture esistenti e quale ipotizza la più ideale per il porto che ci auguriamo al più presto verrà ?

R) Egr. Dott. Oddo,

sono onorato di fare la Sua conoscenza, anche se virtuale. Sono altresì lusingato dell’attenzione che mi riserva ponendomi queste domande, alle quali sarò felice di rispondere nei limiti delle mie modeste possibilità.

Quello del porto e della portualità in genere è un delicato argomento del quale si è discusso in maniera più che esaustiva durante gli scorsi mesi invernali; molto, se non tutto è stato già detto ma correndo il rischio di apparire come un oratore ripetitivo, proverò a focalizzare quelli che a mio avviso sono i punti cardine da rinforzare.

Allo stato attuale, Ustica non possiede un porto bensì un approdo di II classe, ciò significa che fino a quando non si procederà alla sua messa in sicurezza, non potranno essere sviluppati tutti quei servizi essenziali che rendono un PORTO degno di tale nome e che sono vitali affinché l’economia dell’isola possa trovare un nuovo slancio.

Tuttavia qualche piccolo intervento può essere realizzato anche con risorse finanziarie più che esigue! Ad esempio realizzerei un gazebo da adibire a “Info Point” da collocare in prossimità delle banchine commerciali. Così facendo, il turista che si reca sull’isola per la prima volta, oltre ad essere accolto con il tipico ed affabile calore usticese, verrebbe subito informato e consigliato sui luoghi da visitare, sui mezzi di trasporto da utilizzare e tanto altro ancora.

Abbellirei la banchina Sailem con fioriere rigogliose di piante e fiori colorati; istallerei non meno di 4 WC chimici portatili di cui almeno uno dotato degli elementi utili alla fruizione per i soggetti diversamente abili; realizzerei una condotta idrica in prossimità della banchina Barresi per alimentare delle docce a gettoni che verrebbero certamente utilizzate dai sub e non solo ….potrei continuare ancora a lungo, ma credo che di carne a cuocere ce ne sia già abbastanza.

Di più ampio respiro sarebbero invece le soluzioni da adottare nel nuovo porto, tante da scrive un trattato sulle opere marittime del II millennio ma mi limiterò a fare solamente un paio di esempi. Riposizionerei la pompa di distribuzione carburante (per le sole imbarcazioni), in un luogo dove le unità con pescaggio elevato possano rifornirsi in sicurezza e doterei quindi la nuova stazione di bunkeraggio con tutti quegli strumenti atti a prevenire e contenere eventuali fenomeni di sversamento in mare di idrocarburi, destinerei inoltre il nuovo braccio di sopraflutto, all’attracco delle unità commerciali in modo tale da lasciare completamente libera la banchina Sailem che potrebbe essere facilmente equipaggiata con moderne colonnine che forniscano corrente elettrica, acqua e connessione internet…..in altre parole potrebbe nascere un moderno ed esclusivo Yacht Club che costituirebbe un volano economico di primaria importanza che se connesso ad altre realtà imprenditoriali già presenti sul territorio, garantirebbe turismo ed occupazione tutto l’anno. Infatti molti armatori italiani ed esteri cercano già da diversi anni, dei marina attrezzati nel sud Italia per far svernare le loro imbarcazioni, questi gioielli che per loro natura hanno bisogno di continue manutenzioni.

Per concludere, mi auguro per l’amore che nutro nei confronti di questa isola e dei suoi abitanti che in un futuro non troppo lontano le idee suggerite possano trovare il favore di chi potrà far sì che diventino realtà.

 

 

Motoveliero San Giuseppe


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19 marzo 13.09.52 – My Italian Story – di Dale Spokes Schaeffer da New Orleans


We always celebrated St. Joseph’s Day with my Italian family. Only the women participated along with all of the female children. We would make and bake cookies for 3 straight days … so much fun and laughter… so much kissing and hugging.

I’m actually 50% Italian. As a child, many people in my family still spoke Italian. Naturally I wanted to be a nun. Getting kicked out of St. Vincent de Paul ruined that dream and crushed my dad’s family.

All of my Italian relatives came from Sicily. My dad’s paternal line were from Termini, a port city. That town was invaded numerous times. Many of my relatives had red or auburn hair on this side of the family. We didn’t look very Italian. The head of their family was my great grandfather Francesco Spucches. He married a woman from the island of Ustica just off the coast of Sicily. Her name was Catterina Tarantino. My dad’s maternal line came from Contessa, Sicily. They were Giovanni Percopo and Francesca Geraci. Contessa was known for their olives and wine. It looked like a scene from The Godfather.

They arrived in the US in the late 1890s. Many continued to come well into the 1900s. Most were seamen, fruit vendors or worked on the docks.

That’s my Italian side. They gave me my love of food, children and licorice.

Dale Spokes Schaeffer

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Traduzione Nariangela Militello

Abbiamo sempre celebrato il Giorno di San Giuseppe con la mia famiglia italiana.
Solo le donne partecipavano insieme a tutte le figlie femmine. Vorremmo impastare e cucinare biscotti per 3 giorni di seguito. così tanto divertimento, così tanti abbracci e baci…

Sono per il 50% italiana. Come tutti i bambini molte persone nella mia famiglia parlavano italiano. Ovviamente io volevo essere una suora. Sbattuta fuori da S. Vincenco ‘de Paoli, distrutto quel sogno ed annientata la famiglia di mio padre.

Tutto il mio parentado arrivava dalla Sicilia.

La linea paterna di mio padre proveniva da Termini, una città portuale. Tale città fu invasa numerose volte. Molti dei miei parenti appartenenti a questa linea familiare avevano i capelli rossi o ramati. Non sembravamo veramente degli italiani. Il loro capo-famiglia era mio nonno Francesco Spucches. Egli sposò una donna proveniente dalla’isola di Ustica, isola al largo della costa siciliana. Il suo nome era Caterina Tarantino, La linea materna di mio padre proveniva da Contessa, in Sicilia. I loro nomi erano Giovanni Percopo e Francesca Geraci.

Il paese di Contessa era conosciuto per le sue olive ed il suo vino.
Sembrava proprio una scena dal film “Il Padrino”.
Essi giunsero in America nel tardo 1890. Molti continuarono ad entrarvi tranquillamente ancora nel 1900.
Molti di loro erano marinai, fruttivendoli o lavoratori presso le banchine.

Questa è la parte di me italiana, da essi ho ereditato l’amore per il cibo, per i bambini e per la liquirizia.

Dale Spokes Schaeffer

San Giuseppe a Seal Beach in California


Pietro, here is the first picture i will send of the beautiful Festa della tavola di San Guiseppe in Seal Beach, California.

My son Tom, his 2 girls, and husband Ron all went, on March 18th. A beautiful table, about 300 Italians, great music, parade, Mass, and food. The retired Cardinal of Los Angeles was there, Padre Mahoney. They had a very good band and wonderful singers. The food they served was Calamari,and zuppa di pasta e fagioli.

Marlene Robershaw, Manfre

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Traduzione di Mariangela Militello

Pietro, ecco la prima foto che riguarda la bella Festa della Tavola di San Giuseppe a Seal Beach, California.
Mio figlio Tom, le sue due figlie e marito Ron, arrivati tutti il 18 Marzo.
Una bellissima tavola, circa 300 italiani, grande musica, corteo, tanta affluenza e cibo.
Il Cardinale di Los Angeles, Padre Mahoney ormai in pensione, era lì con noi.
C’erano cantanti eccezionali ed una grande orchestra. Il menu’ servito era composto da Calamari e zuppa di pasta e fagioli.

Marlene Robershaw, Manfre

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Da Montecosaro Mariangela Militello

Mrs Manfre, we all want to thank you for the beautiful photos regarding this Celebration.
This is a way to share our love for Ustica and our faith in God.

Mariangela

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Dalla Germania Mario Caserta

Complimenti Signora Manfre bellissima festa di San Giuseppe come quella che si svolge nella nostra amata Isola un saluto da un Usticese che vive anche all’Estero.

 

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“Bambinello”


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Tavola San Giuseppe


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Processione San Giuseppe


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Tavola San Giuseppe


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Dalla California Agostino Caserta

Foto quasi perfetta anche dal punto di vista simmetrico, con tavolo a ferro di cavallo e i componenti della Sacra Famiglia posizionati ognuno in un lato. La Tavola di San Giuseppe e’ una tradizione rispettata ovunque, anche negli usa. Oggi c’e’ l’abbondanza e l’opulenza con tutto il ben di Dio disponibile sul Tavolo e piu’ liberta’ coreografica, e prima c’era quel senso di aristocrazia e raffinatezza che si nota anche nelle lunghe candele che lo adornano. San Giuseppe era impersonificato da Onofrio Di Lorenzo, figura storica, che interpreto’ il ruolo per tutta la vita ( una persona anziana con barba bianca in questo ruolo si preferisce ad un giovane ), il “Bambinello” era uno dei piccoli Arno’ e si vede accanto la mamma Maria ( Provare per credere ! ), la “Madonna” era la figlia di Giuffria-Ciaccio. Si nota la sollenita’ dell’evento e del momento mentre Padre Carmelo si prepara ad impartire la Benedizione con tutti composti e attenti, con sala gremita al limite e con fedeli anche fuori ed ai lati.

Si notano molte facce conoscenti : le sorelle Ciaccio, Bartolina Giuffria, Gianna Picone, Bartolo Longo, Pino Zagame, Pippo Giuffria, molti ragazzini, la mamma Arno’, Armando Caserta, Onofrio Maggiore ( in Usa ), la sig. Pizzo, Maria Caserta, ai lati, Pasqualino Palmisano, Domenico Salerno, Umberto Tranchina.

 

Belvedere Giuseppe Scalarini


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