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Isole Tremiti/ Una mostra ricorda la deportazione


Oltre 1300 libici furono trasferiti nell’arcipelago durante la guerra, un terzo morì per gli stenti. Oggi la prima tappa, si prosegue con Ustica e la Libia quando sarà presente anche il leader Gheddafi.

Tutto pronto per la prima tappa della mostra documento-fotografica itinerante Ustica-Isole Tremiti-Tripoli in programma oggi. «La mostra vuole rappresentare non solo un momento di divulgazione di un periodo storico poco conosciuto, ma anche un esempio di fratellanza tra i popoli del Mediterraneo eun monito per le giovani generazioni»: Peppino Calabrese sindaco delle Tremiti e il collega di Ustica Aldo Messina hanno presentato così l’evento che punta a rievocare il triste periodo della deportazione libica in Italia (i deportati libici superarono i 4 mila nel solo mese di ottobre del 1911, destinati prevalentemente a Ustica e le Tremiti, ma anche Favignana e Gaeta).

Mostra in tre tappe:oggi le Isole Tremiti, il 4 luglio a Ustica e il 17 luglio a Tripoli in Libia alla presenza di Gheddafi. Oggi alle 12.30 oggetti, ricordi e foto saranno esposte presso il centro polifunzionale dell’isola di San Domino dell’arcipelago diomedeo. Sarà un tuffo nel passato, le foto rimandano scene di vita quotidiana di una delle pagine più dolorose dei due conflitti bellici mondiali. Ci sarà l’ambasciatore libico in Italia Hafed Gaddui annunciate le presenze anche di personalità politiche italiane come Gianni Letta, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Ministro per gli Affari regionali Raffaele Fitto e del vicepresidente della Camera Antonio Leone. Tutto ebbe inizio sul Gargano il 26 ottobre 1911 (Gheddafi in Libia per tale giorno ha decretato il lutto nazionale) quando alle Tremiti furono confinati 1300 libici che si opponevano all’occupazione coloniale italiana. In poco meno di un anno ne morirono 400, a causa di stenti e malattie. Questi eventi segnarono un profondo distacco tra i due Paesi. Per stemperare le ostilità e le tensioni, nell’ottobre del 2006 fu inaugurato un mausoleo nell’isola di San Nicola, luogo di sepoltura dei libici morti tra il 1911 e il 1912: l’occasione fu il 95° anniversario della deportazione. L’iniziativa fu opera di Peppino Calabrese. Ed oggi c’è ancora lui, che ha raccolto l’invito del collega di Ustica. «Con la mostra» dice Calabrese «intendiamo tenere vivi i ricordi di quegli eventi che hanno fatto la storia delle isole del Mediterraneo, il ruolo avuto da Tremiti ed Ustica in particolare, le isole che hanno accolto la maggior parte dei deportati».

da www.ondaradio.info

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